Carissimi fratelli e sorelle,
questa notte ho iniziato la riflessione a partire dal testo del profeta Baruc, proposto come sesta lettura, “Se tu avessi camminato nella via di Dio, avresti abitato per sempre nella pace. Impara dov’è la prudenza, dov’è la forza, dov’è l’intelligenza, per comprendere anche dov’è la longevità e la vita, dov’è la luce degli occhi e la pace. Ma chi ha scoperto la sua dimora, chi è penetrato nei suoi tesori?”.
In questo testo c’è una possibile pista di lettura della situazione che stiamo vivendo: quando non cammini nella via di Dio allora non sai più dove sono di casa la pace, la vita, l’intelligenza, la luce…
Ed è proprio questo il senso del nostro ritrovarci insieme nel giorno di Pasqua: per ritrovare la via di Dio, per sapere dove sono di casa la pace e la vita autentica.
Il Vangelo di oggi, letto liberandosi dalle inculturazioni trionfalistiche e dalle derive devozionali del passato, ci annuncia che tanto la croce quanto la tomba di Gesù sono vuote… ossia che la morte (in tutte le sue forme) non abita più proprio dove dovrebbe essere la padrona di casa.
Gesù ha percorso la via di Dio donandosi totalmente per gli altri, come nessun altro ha saputo fare (pienamente divino), come tutti dovremmo fare (pienamente umano)… Si proprio questa è la via di Dio in cui sono di casa la pace e la vita, e su cui violenza (ambizione e arroganza) e morte (egoismo e chiusure) non hanno più presa.
A ciascuno di noi allora ritrovare quella strada in cui pienamente divino e autenticamente umano coincidono, per fare del mondo la casa in cui abitano quella pace e fraternità, che non possono offrire sviluppo tecnologico, strategie economiche o armamenti sofisticati.
BUONA PASQUA A TUTTI!
Fra’ Mario.