panor ridotta

 

Carissimi parrocchiani,

a Natale celebriamo il pi? grande evento della storia umana, celebriamo il Signore Ges?, regalo di Dio Padre, deposto nella povert? della nostra storia e della nostra vita. Quindi, sono parole del Papa Benedetto XVI,

dobbiamo solo accorgerci della presenza del Signore vicino a noi, e se Lui ? vicino, ? vicina la vera gioia, che ? pi? forte di tutte le tristezze del mondo e della nostra vita. A Lui che ci ama e ci ? vicino vogliamo affidare la nostra vita, l?anno liturgico che la Chiesa ci ha fatto vivere in modo del tutto speciale nella preghiera e nella lode per il dono dell?Eucarestia. Nell?adorazione e nella preghiera abbiamo vissuto i momenti pi? intensi della vita della Chiesa e del nostro mondo: la perdita dell?amato S. Padre Giovanni Paolo II e il grande dono di Papa Benedetto XVI, la giornata della giovent? a Colonia, cui ha partecipato anche un nutrito gruppo di giovani della nostra parrocchia, gli eventi dolorosi causati nelle diverse parti del mondo dalle numerose catastrofi naturali e dagli attentati terroristici, le sfide del rispetto della vita e della dignit? di ogni essere umano perch? creatura di Dio, da Lui amato e voluto.

Gi? il rispetto della vita?L?evangelista Luca sottolinea che, per favorire la nascita del bambino Ges?, non c?era posto nell?albergo perch? l?aspetto di Giuseppe e di Maria era di persone semplici, povere. Anche ai nostri tempi capita che non ci sia spazio per i bimbi, prima che entro i muri delle case nel cuore umano. A Natale celebriamo il dono della vita che nasce, ringraziamo Dio per i bimbi che rallegrano le famiglie. Dire Natale significa infatti parlare di vita al suo sorgere. La vita nasce dalla Trinit?, ? una partecipazione dell?amore che abita la Trinit? Santissima. Pensiamo pure ai bimbi a cui, come umanit?, abbiamo negato di nascere. Il rifiuto della vita ? un peccato contro Dio, primo datore di vita, ? l?inizio di una grande sofferenza interiore per le mamme, ma ? anche un grave male contro la societ?, privata cos? del dono della vita nuova e del suo futuro. Invochiamo la Vergine Maria, che diventa Madre a Natale, perch? nella sua dolcezza ogni donna, chiamata a formare una famiglia, trovi il coraggio di essere madre nella gioia e nel sacrificio.

Il Natale non ? soltanto la festa della vita, ma anche proposta di pace. Ci dice infatti Isaia nella I lettura della Messa della notte di Natale:??un bambino ? nato per noi?? chiamato: Consigliere ammirabile, Dio potente, Padre per sempre, Principe della pace?. Ma che cos?? la pace che per noi uomini e donne diventa sempre pi? difficile da realizzare e da vivere? La nostra origine come abbiamo accennato risale alla Trinit? dove il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo sono in perfetta armonia. Dio creandoci, ci ha fatti meravigliosamente a sua immagine:?maschio e femmina li cre??(Gen 1,27). Attraverso il Battesimo, lo Spirito Santo ci comunica quello che Dio ?: amore-comunione-relazione. Quando abitiamo in tale amore sperimentiamo la pace. Questo dono ci viene elargito in continuit? da Dio. A cominciare da Pasqua dove Cristo stesso dopo la resurrezione appare ai suoi e li saluta comunicando il dono della pace, durante il santo Natale con il canto ?Gloria a dio nell?alto dei cieli e pace in terra agli uomini di buona volont???, durante l?eucarestia festiva sempre la liturgia ci fa ripetere l?inno di gloria a Dio e di pace per gli uomini di buona volont?. E la chiesa consapevole della nostra fragilit? in ogni eucaristia ci fa chiedere il dono della pace e ci invita a scambiarci la pace che gratuitamente abbiamo ricevuto da Dio con il fratello o la sorella che abbiamo vicino. Cos? facendo cominciamo ad essere operatori di pace, come ci chiede il Vangelo:?Beati gli operatori di pace, perch? di essi ? il regno dei cieli? (Mt 5,9). Alla fine della celebrazione, poi, siamo invitati a portare in tutto il mondo il dono della pace. Con la forza della Parola di Dio e del Pane eucaristico possiamo risolvere i problemi della vita quotidiana, della vita familiare e sociale portando una testimonianza di perdono e di amore trinitario partecipato nell?Eucaristia. Le nostre famiglie possono diventare icona della vita trinitaria e rispondendo ciascuno alla propria specifica vocazione diventiamo operatori di pace, perch? Cristo, nostra pace, ? il dono che condividiamo con i nostri fratelli.

Prima di lasciarvi desidero dirvi il mio personale ?grazie? unitamente a quello dei miei confratelli sacerdoti perch? ci siete e ci volete bene e insieme desideriamo andare incontro al Signore che viene?GRAZIE, davvero, dal profondo del cuore.

Sia il Signore stesso in questo Natale a colmare ogni vostro bisogno con la ricchezza del Suo amore, con l?abbraccio della Sua Presenza che tutto di noi accoglie e custodisce?

BUON NATALE

Il parroco

P. Gianfranco Palmisani


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