Carissimi fratelli e sorelle,
domani iniziamo la quinta settimana di quaresima.
Prepariamoci, come al solito, con una revisione della quarta? Com’è andata? Abbiamo raccolto e vissuto gli stimoli che ci ha offerto la Parola di Dio domenica scorsa? In che modo l’abbiamo approfondita e condivisa con i nostri familiari o con altre persone della nostra comunità? Ha portato qualche novità nel nostro vissuto quotidiano?
Di questa settimana porto con me tre cose.
Domenica 22 – Di chi è la colpa? Il nostro pianeta, come tutto l’universo, si evolve e anche una pandemia è parte di questo processo: non è un castigo di Dio, né semplicemente la conseguenza di squilibri causati da qualcuno. “Smaschera la nostra vulnerabilità”, diceva ieri Papa Francesco, “le false e superflue sicurezze”, che determinano impreparazione e inadeguatezza… Questa pandemia (come qualsiasi altro fenomeno) ci ha raggiunti nello stato reale in cui siamo: e questo è il punto di partenza… quello che non siamo ancora non è una colpa, ma un’aspirazione, un desiderio, una responsabilità…
Mercoledi 25 – Il Verbo si è fatto carne. Chi di noi (di una certa età) non ricorda qualcosa delle preghiere recitate dai nonni? Struggenti e piene di sentimento, ma nate in un’epoca in cui la vita spirituale era ridotta a fare due cose ogni tanto: confessione e comunione, e in forma privata (vedi il ‘Mio Dio’ e il ‘Gesù mio’ con cui iniziano atto di dolore o la cosiddetta comunione spirituale di fine ‘800), tenute talmente in considerazione da relegare in secondo piano quei pilastri della vita cristiana che sono le Sacre Scritture (presenza reale di Dio che ci parla) e la comunione fraterna (presenza talmente reale che Gesù l’ha posta come unico elemento decisivo nella parabola del giudizio finale: l’avete fatto a me).
Venerdi 27 – Nessuno si salva da solo. Credo che tutti noi siamo pervasi da un profondo senso di gratitudine a Dio per averci regalato in questo momento storico e in questi ultimi drammatici giorni un compagno di viaggio come Papa Francesco, che attraversa con noi sulla stessa barca questo mare in tempesta, facendo risuonare forte le parole di Gesù: non abbiate paura! Sono sempre stato allergico a quelle espressioni ‘superstiziose e fanatiche’ di religiosità che nascono dalla paura e che ancora ci caratterizzano e dilagano sui social (immaginucce, formulette, pseudo-reliquie-visioni-segreti-profezie-messaggi e quant’altro) … e che in gran parte passeranno finalmente insieme a questa tempesta… Nei momenti di croce solo braccia aperte verso gli altri liberano da ogni paura.