panor ridotta
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Il grazie di Claudio Baglioni

È una sorpresa indescrivibile. Ma come vi è saltato in mente?!?
Nel quartiere dove sono stato bambino e adolescente.
A Centocelle, dove sono diventato un ragazzo.
Nella piazza in cui son salito, per la prima volta, su un palco
senza lontanamente immaginare quel che sarebbe accaduto in seguito.
Su una parete della casa famiglia San Felice
proprio davanti a quel palchetto del tempo che fu.
L’avete pensata bella. Una gran cosa per una buona causa.
Il mio apprezzamento e la mia gratitudine
non hanno voce e parole sufficienti e adeguate.
È una sensazione bizzarra e stupefacente.
E, per una volta tanto, fa davvero piacere
essere “sbattuti su un muro”.
Un muro, che in quegli anni, temevo si alzasse per sempre
tra me e tutti gli altri
e che oggi si fa testimonianza di un incontro che dura da allora.
Un insieme di piccole storie vissute o mai risapute
che la vita ha narrato nel romanzo di ognuno di noi.
Nello stesso momento ringrazio coloro
che con doni e pensieri diversi
si sono ricordati di me e della mia prossima età.
Sono tanti di numero e ciascuno con la sua firma e la sua fantasia.
A tutti vorrei dire il mio bene
perché a darlo non ne sarei capace.
Si cresce e ci si fa grandi
ma non si smette mai di essere timidi e schivi.
A combattere il tempo come si fa?
Si può battere ancora a tempo di musica.
Sul tempo che va

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