DOMENICA DOPO L'EPIFANIA
BATTESIMO DEL SIGNORE
Anno C - Festabattesimo

 

LETTURE: Is 40,1-5.9-11; Sal 103; Tt 2,11-14; 3,4-7; Lc 3,15-16.21-22

 


MESSALE
Antifona d'Ingresso  Cf Mt 3,16-17
Dopo il battesimo di Gesù si aprirono i cieli,
e come colomba
lo Spirito di Dio si fermò su di lui ,
e la voce del Padre disse:
«Questo è il Figlio mio prediletto,
nel quale mi sono compiaciuto».

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LITURGIA DELLA PAROLA

Prima Lettura  Is 40,1-5.9-11
Si rivelerà la gloria del Signore e tutti gli uomini la vedranno.

Dal libro del profeta Isaia
«Consolate, consolate il mio popolo - dice il vostro Dio. - Parlate al cuore di Gerusalemme e gridatele che la sua tribolazione è compiuta la sua colpa è scontata, perché ha ricevuto dalla mano del Signore il doppio per tutti i suoi peccati».
Una voce grida: «Nel deserto preparate la via al Signore, spianate nella steppa la strada per il nostro Dio. Ogni valle sia innalzata, ogni monte e ogni colle siano abbassati; il terreno accidentato si trasformi in piano e quello scosceso in vallata. Allora si rivelerà la gloria del Signore e tutti gli uomini insieme la vedranno, perché la bocca del Signore ha parlato».
Sali su un alto monte, tu che annunci liete notizie a Sion! Alza la tua voce con forza, tu che annunci liete notizie a Gerusalemme. Alza la voce, non temere; annuncia alle città di Giuda: «Ecco il vostro Dio! Ecco, il Signore Dio viene con potenza, il suo braccio esercita il dominio. Ecco, egli ha con sé il premio e la sua ricompensa lo precede. Come un pastore egli fa pascolare il gregge e con il suo braccio lo raduna; porta gli agnellini sul petto e conduce dolcemente le pecore madri».

Salmo Responsoriale  Dal Salmo 103
Benedici il Signore, anima mia.

Sei tanto grande, Signore, mio Dio!
Sei rivestito di maestà e di splendore,
avvolto di luce come di un manto,
tu che distendi i cieli come una tenda.

Costruisci sulle acque le tue alte dimore,
fai delle nubi il tuo carro,
cammini sulle ali del vento,
fai dei venti i tuoi messaggeri
e dei fulmini i tuoi ministri.

Quante sono le tue opere, Signore!
Le hai fatte tutte con saggezza;
la terra è piena delle tue creature.
Ecco il mare spazioso e vasto:
là rettili e pesci senza numero,
animali piccoli e grandi.

Tutti da te aspettano
che tu dia loro cibo a tempo opportuno.
Tu lo provvedi, essi lo raccolgono;
apri la tua mano, si saziano di beni.

Nascondi il tuo volto: li assale il terrore;
togli loro il respiro: muoiono,
e ritornano nella loro polvere.
Mandi il tuo spirito, sono creati,
e rinnovi la faccia della terra.

Seconda Lettura  Tt 2,11-14; 3,4-7
Signore ci ha salvato con un 'acqua che rigenera e rinnova nello Spirito Santo.

Dalla lettera di san Paolo apostolo a Tito
Figlio mio, è apparsa la grazia di Dio, che porta salvezza a tutti gli uomini e ci insegna a rinnegare l'empietà e i desideri mondani e a vivere in questo mondo con sobrietà, con giustizia e con pietà, nell'attesa della beata speranza e della manifestazione della gloria del nostro grande Dio e salvatore Gesù Cristo. Egli ha dato se stesso per noi, per riscattarci da ogni iniquità e formare per sé un popolo puro che gli appartenga, pieno di zelo per le opere buone. Ma quando apparvero la bontà di Dio, salvatore nostro, e il suo amore per gli uomini, egli ci ha salvati, non per opere giuste da noi compiute, ma per la sua misericordia, con un'acqua che rigenera e rinnova nello Spirito Santo, che Dio ha effuso su di noi in abbondanza per mezzo di Gesù Cristo, salvatore nostro, affinché, giustificati per la sua grazia, diventassimo, nella speranza, eredi della vita eterna.

Canto al Vangelo   Cf Lc 3,16
Alleluia, alleluia.
Viene colui che è più forte di me, disse Giovanni;
egli vi battezzerà in Spirito Santo e fuoco.
Alleluia.
 
Vangelo  Lc 3,15-16.21-22
Mentre Gesù, ricevuto il battesimo, stava in preghiera, il cielo si aprì.

Dal vangelo secondo Luca
In quel tempo, poiché il popolo era in attesa e tutti, riguardo a Giovanni, si domandavano in cuor loro se non fosse lui il Cristo, Giovanni rispose a tutti dicendo: «Io vi battezzo con acqua; ma viene colui che è più forte di me, a cui non sono degno di slegare i lacci dei sandali. Egli vi battezzerà in Spirito Santo e fuoco».
Ed ecco, mentre tutto il popolo veniva battezzato e Gesù, ricevuto anche lui il battesimo, stava in preghiera, il cielo si aprì e discese sopra di lui lo Spirito Santo in forma corporea, come una colomba, e venne una voce dal cielo: «Tu sei il Figlio mio, l'amato: in te ho posto il mio compiacimento».

 


INTROITO

Ancora liete notizie.
Alla voce del messaggero
fa eco la voce del Padre
che annuncia la più lieta notizia:
questi è il mio Figlio prediletto.

Lo Spirito Santo viene a ungere, cioè, nel linguaggio biblico, a consacrare, a dare l’investitura e i poteri necessari a Gesù per questa missione, che non è semplicemente la missione di salvare gli uomini, ma di salvarli in un certo modo preciso stabilito dal Padre e cioè attraverso l’abbassamento, l’obbedienza volontaria e il sacrifico espiatorio. Saltare questo momento della vita di Gesù, significherebbe ritardare il suo «fiat» redentivo alla notte del Getsemani, cioè collocarlo solo alla fine, e non anche all’inizio della sua attività messianica. Al momento dell’incarnazione, l’unico consenso libero della creatura alla salvezza è il «fiat» di Maria; ma a partire dal battesimo e dalle tentazioni nel deserto, c’è qualcosa di nuovo nella storia della salvezza: c’è il consenso libero e umano di un Dio! «Umano», ma di «Dio»: cioè un «sì» di qualità pienamente umana, ma di potenza divina (Raniero Cantalamessa, I misteri di Cristo nella vita della Chiesa, pag. 132).

Questo episodio della vita di Gesù, preso in considerazione da tutti e quattro gli evangelisti, nel pensiero popolare ha dei lati oscuri o equivoci. Quando si usa la parola battesimo normalmente si fa riferimento a quello che conosciamo, al sacramento. E sotto questo profilo non si capisce perché anche Gesù abbia ricevuto il battesimo.
C’è bisogno di fare un salto nell’ ambiente culturale e religioso dell’epoca per comprenderlo in modo adeguato.
Il fenomeno della purificazione attraverso l’immersione nelle acque non era infrequente – infatti perdura fino ad oggi in alcune culture religiose - , ma con Giovanni Battista acquista un sapore diverso e diventa un fenomeno di massa, si trasforma in movimento, con una sua specifica spiritualità.
Al senso della purificazione dai peccati era associato l’impegno alla conversione, motivata non semplicemente dal pentimento, ma dalla preparazione ad accogliere il Veniente, colui che toglie il peccato del mondo, che battezzerà in Spirito Santo e fuoco. L’associazione battesimo-peccato era un binomio consolidato.

Che Gesù decida di partire da Nazaret ed inserirsi nel corteo di coloro che andavano, pentiti, da Giovanni per ricevere il battesimo, è sorprendente e poco comprensibile per una logica umana. Sottoporsi ad un rito per lui inutile doveva avere un significato recondito particolare.
Fin dai primi secoli i Padri che hanno commentato questo fatto hanno sottolineato il rapporto esistente tra incarnazione e questo gesto: Gesù, incarnandosi, ha assunto la natura umana, partecipando a tutti i suoi limiti, eccetto il peccato, ma ha preso il peccato su di sé, è diventato, come dirà S. Paolo, peccato perché diventassimo giustizia davanti a Dio.
Dice il Papa Francesco: “Quando noi andiamo a confessarci, per esempio, non è che diciamo il peccato e Dio ci perdona. Noi troviamo Gesù Cristo e gli diciamo: questo è tuo e io ti faccio peccato un’altra volta. E a lui piace, perché è stata la sua missione: farsi peccato per noi, per liberarci. Cristo si è fatto peccato per me e i peccati sono là, nel suo corpo, nel suo animo. Questo è da pazzi, ma è bello: è la verità. Questo lo scandalo della croce”

C’è un altro aspetto, però, che agli evangelisti preme di mettere in evidenza.
Esteriormente è mescolato con i peccatori e nessuno, eccetto Giovanni, lo distingue dagli altri. La teofania, descritta da loro, svela la sua vera natura: il cielo si aprì e discese sopra di lui lo Spirito Santo in forma corporea, come una colomba. Riceve lo Spirito Santo, cioè viene consacrato, è scelto per una missione. Colui che lo sceglie, il Padre, fa una dichiarazione solenne: e venne una voce dal cielo: «Tu sei il Figlio mio, l'amato: in te ho posto il mio compiacimento».
Questa intimità con il Padre verrà ribadita diverse volte nel corso della sua vita, o dal Padre stesso, o dal suo stile di vita. Luca precisa che ciò avviene mentre lui sta in preghiera. Viene espresso ad alta voce ciò che sta vivendo interiormente.

Ciò che avviene nel battesimo è più esplicito di ciò che abbiamo celebrato il giorno dell’Epifania. Qui veniva riconosciuto da bambino come il Re dei Giudei, il Messia, nel battesimo tutto questo diventa realtà vissuta, dà inizio al suo ministero, che si concluderà con il mettere in piena luce lo scontro tra le tenebre e la luce, che era stato adombrato nella visita dei Magi. Anche questa volta sembra sconfitto, ma con la risurrezione dimostrerà di aver vinto.
Il testo di Isaia che è stato scelto per la prima lettura è il lieto annuncio di questa vittoria.

Ci si domanderà qual è il messaggio degli evangelisti, narrandoci questo fatto e se c’è qualche relazione tra il battesimo di Gesù e il nostro battesimo.
Noi possiamo far riferimento al nostro battesimo come al momento in cui Colui che toglie il peccato del mondo ci fa partecipi della sua figliolanza divina e ci permette di chiamare Dio come lui, con il nome di Padre.

Siamo scesi con te, Gesù, nelle acque
che hanno trascinato via
i nostri peccati e hanno fatto germogliare
la nuova vita, nata dallo Spirito.
Riempici del tuo Spirito
perché conosciamo la missione
alla quale ci hai chiamati
e la portiamo a termine con coraggio
e perseveranza.